Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR) indica un metodo psicoterapeutico volto all’integrazione dei ricordi traumatici attraverso i movimenti oculari o altri tipi di stimolazione bilaterale (tamburellamenti o stimolazione bilaterale acustica).

E’ un metodo “evidence based” che poggia cioè su di una solida base scientifica, sostenuto e alimentato da una rigorosa e costante ricerca scientifica. L’EMDR si pone al crocevia di diverse discipline: la psicoterapia, la psicologia evolutiva, le neuroscienze, realizzandone un’utile integrazione che ne rafforza la validità e che sostiene un continuo progresso dei risultati e degli ambiti di intervento.
I professionisti che si avvalgono di questo metodo sono costantemente formati e aggiornati proprio perché l’innovazione, la ricerca e la sperimentazione nell’ambito dell’EMDR sono continui e stimolanti.
Grazie all’utilizzo dell’EMDR abbiamo la possibilità di sbloccare i fisiologici processi di autoguarigione dell’individuo: eventi che, per la loro “carica traumatica”, sono rimasti vividi e attivi nella vita psichica e di relazione degli individui, possono finalmente essere elaborati, integrati nella memoria autobiografica personale. Grazie a questo processo di integrazione le esperienze negative, attraverso il loro ricordo mnestico, smettono di intrudere e di disturbare il normale funzionamento psicologico, relazionale e sociale: mantengono una connotazione emotiva “ecologica”, si trasformano cioè in eventi di vita difficili che sono occorsi, ma non interferiscono più nel funzionamento psichico globale.